21/01/10

PIANTO ANTICO

Questa è la mia poesia preferita.

L'albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da' bei vermigli fior

Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.

Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,

Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol più ti rallegra
Né ti risveglia amor.

Mi è piaciuta dalla prima volta che l'ho letta da bambino quando ho dovuto studiarla a memoria, poi qualche anno dopo scoprii il motivo che la ispirò e questo, per quanto possibile, me la fece apprezzare ancor più. .
L'autore Giosuè Carducci, la scrisse dopo la morte, nel novembre del 1870, di suo figlio Dante morto a soli 3 anni a causa del tifo.
E' un colpo gravissimo per il Carducci che appena nove mesi prima aveva perso anche sua madre.
Il suo dolore è ben rappresentato da questo stralcio di una lettera:
« ...A febbraio la mia povera mamma; ora il mio bambino; il principio e la fine della vita e degli affetti. »