21/09/09

QUESTIONE DI CUORE

Faccio eco ad Han e anche io dedico un post alla splendida partita di ieri.

Una partita come tante altre, un 5 contro 5 (con una riserva per squadra) che ormai si alternano settimanalmente nella mia vita e in quella dei miei amici, salvo pause medio lunghe tipo nel periodo estivo.

Però c'era qulacosa nell'aria...il livello tecnico era nettamente a favore loro (escluso un giocatore che già definirlo tale è un offesa al calcio)...6 ragazzini mediamente sui 15-16 anni tutti in ottima forma, allenati e preparati (escluso quello precedentemente citato), mentre noi, tra gente che non gioca se non a livello amatoriale (come me) gente non proprio in linea sportiva ma con qualche chilo di troppo (come me) gente con tecnica e strategia di gioco praticamente assente (io) gente non al top e con problemi muscolari (e qui non io..almeno questo )

e con qualche annetto in più ci preparavamo a non sfigurare e a giocarci la nostra partita.

Il distacco si fa, praticamente da subito, quasi abissale, perchè 5 gol di distacco in una partita di calcio sono molti...e moralmente ti annienta.

Però..

sarà il sentire certi commenti uscire da bocche, che a nostro confronto, puzzano ancora di latte;

sarà la loro consapevolezza di essere più forti;

sarà che cercavano di sfotterci con giocate mirabilanti (che riuscivano raramente);

sarà che avevano un culo megagalattico con i rimpalli e i pali;

sarà quel che volete ma mi sono girate le palle...

echecazzo Ok perdere ma farmi prendere per il culo no...sono bravi e hanno fiato..e cazzo se ne avevano...non so se avete visto l'era glaciale 3 ma io mi sentivo come Diego...però sul 10 a 5 per loro mi è venuto questo incazzo da dentro che poi si è trasformato in fiato...che poi si è trasformato in più velocità nelle gambe...
in pratica ho iniziato a giocare allora.

Non voglio essere blasfemo nel paragonarmi ad un tale genio calcistico...ma penso di aver provato quella sensazione e forza d'animo che il grande Valentino Mazzola, indimenticabile capitano di quel sogno chiamato Torino l'imbattibile, che svanì in quel nero 4 maggio del '49, definiva "i quindici minuti granata".

La storia ci racconta che Mazzola, alla domanda di un giornalista che gli chiese il significato di quell'affermazione, rispose in questo modo (più o meno, non ricordo le parole esatte):

"i quindici minuti granata rappresentano quel momento, nel campo come nella vita, in cui ci si tira su le maniche e ci si impegna mettendoci anima e cuore"

Ho sempre ammirato questa frase e chi la pronunciò.

Comunque quel distacco abissale piano piano andava sciamando e la consapevolezza che potevamo riuscire nell'impresa si faceva sempre più visibile finchè non abbiamo raggiunto un pareggio meritato.

Sinceramente la vittoria non avrebbe avuto lo stesso sapore...è andata bene così.

Noi abbiamo scoperto ancora una volta che il gruppo fa la forza (e l'incazzo è temibile)

Loro hanno imparato che non bisogna MAI sfottere l'avversario.
.. se proprio devi assicurati che la partita sia finita pirla...

Non ci resta che aspettare la prossima partita.

right right fratellini

Voglio ricordare per chi non lo sa che dieci undicesimi della nazionale italiana del 1948-49 erano giocatori del Toro, mai nessun'altra squadra ha eguagliato questo record.

OMAGGIO AL GRANDE TORINO
Foto della lapide che troneggia nel muraglione di Superga